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Il disagio psicologico

La sofferenza con cui abitualmente, come professionista, mi confronto assume oggi diverse forme, le quali possono riguardare il singolo individuo, ma anche coppie e nuclei familiari.

Generalmente il disagio ha manifestazioni riconoscibili e definibili, come ad esempio:

  • Disturbi dell’umoreumore eccessivamente triste, umore eccessivamente elevato o instabile;
  • Disturbi d’ansiapreoccupazioni specifiche e fobie, rispetto all’ambiente esterno o stati di agitazione elevata ed improvvisa;
  • Disturbi di carattere ossessivo-compulsivopensieri e azioni sentiti come impellenti, estranei ma impossibili da controllare ed allontanare da sé;
  • Disturbi connessi a eventi traumatici;
  • Disturbi a manifestazione specifica – quali, ad esempio:
    disturbi dell’alimentazione
    disturbi di abuso di sostanze ed alcool
    disturbi del sonno
    disturbi della sfera sessuale
    disturbo dell’attenzione e dell’iperattività

Alcune problematiche vengono poi ad essere riconoscibili per marcata persistenza e pervasività, caratterizzando diversi ambiti della vita di una persona sin dalla prima adolescenza ed inficiando i rapporti con conoscenti, partner o i propri famigliari.
Queste forme vengono ad oggi conosciute con il termine di Disturbi di personalità – classificandosi diversamente a seconda del manifestarsi di diversi pattern caratteristici – ad esempio, di grande sospettosità, gelosia, ma anche rigidità, paura e aggressività.

Ognuna di queste forma di disagio può manifestarsi in diversi contesti, a partire dalle relazioni personali e famiglia, fino al lavoro, alla scuola ed il tempo libero.

Queste, così elencate, vengono approfonditamente analizzate nel contesto clinico nel lavoro specifico dello psicologo a partire dai primi contatti con il paziente – in un intervento, tuttavia, non “preconfezionato” ma personalizzato, al fine di individuare le caratteristiche della sofferenza del singolo ed orientarsi verso gli interventi più appropriati.

Dottor Francesco Panzeri

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